Anche l'impegno di chi "non dimentica" i fratelli più poveri è un cammino che assume le dimensioni di un progetto da portare avanti con sicurezza in modo da fornire speranza a tutta la famiglia umana.

Per noi la fede deve essere radicata sull'impegno costante di cercare la comunione e di volerla con tutte le forze, il nostro è un progetto di fraternità che ci porta ad amare i fratelli concretamente, dinamicamente (che avanza), dialetticamente (non accettare la condizione in cui vivono tanti fratelli).

La nostra attività come Segretariato è la dimensione "concreta" del progetto, insieme possiamo approfondire le altre due componenti, quella dinamica (non accontentiamoci di sentirci solidali ma andiamo oltre) e quella dialettica (rappresentiamo la lotta contro chi crea le situazioni di ingiustizia).

La parola del Signore

Una parabola del Vangelo (Matteo 21 e Luca 20) ci narra di un padre di famiglia che pianta la vigna (il mondo è di Dio ed è "nostro").

I personaggi sono il padrone e un piccolo gruppo di coloni, capaci di lavorare la vigna a cui il padrone l'affitta.

Il padrone manda un servo e poi un altro e poi un altro ancora a ricevere i frutti. I coloni li legano, li bastonano e li uccidono.

E' la nostra storia!

L'umanità è formata da due gruppi di persone, quelli che stanno dentro la vigna e quelli che stanno fuori e vorrebbero reclamare i frutti. Questi ultimi sono sempre più numerosi, i coloni sono sempre di meno.

Dopo gli emissari il Padre dice: «Manderò mio figlio». Cristo sta dalla parte di quelli che vanno a cercare i frutti, cammina con loro contro chi difende il privilegio di stare nella vigna da solo, senza fare i conti con nessuno, senza fare "comunione".

Spunti per la riflessione

Dimensione "dialettica"

1)      Il mondo è per tutta l'umanità, chi si appropria di qualcosa lo fa abusivamente a danno di qualcun altro. Dobbiamo iniziare a ragionare in termini di "restituzione" piuttosto che di aiuto e di finanziamenti.

2)      La produzione dei beni come oggi è impostata, non è mezzo di comunione ma di separazione: i rapporti tra le persone sono funzionali all'accumulo di ricchezza, al
potere da esercitare. Il cristiano rappresenta nel mondo coloro che vanno a esigere i frutti nella vigna occupata dai coloni, la sua ragione d'essere sarà sempre quella di lottare contro le differenze sociali.

Dimensione "dinamica"

1) per entrare in rapporto con Dio occorre stabilire rapporti d'amore fra gli uomini ("in ogni rapporto d'amore l'altro diventa una porta che si apre sul cielo").

Ma si può chiamare amore l'elemosina?

Si potrebbe riempire di beni la casa di poveri senza stabilire una vera amicizia.

E' qui la differenza tra solidarietà e complementarietà: la solidarietà lascia aperta la possibilità di disuguaglianza, c'è il ricco che dà e il povero che riceve, non ha nulla da dire, attende gli aiuti. La solidarietà rappresenta un superamento della beneficenza, ma non raggiunge la pienezza della relazione.

La complementarietà va vissuta (denaro per progetti ).

Dove siamo?

Se condividiamo le tre dimensioni del nostro progetto dobbiamo fare in modo che si sviluppino armonicamente, senza che qualcuna resti indietro rispetto alle altre, ben sapendo che la dimensione "concreta" è quella che spesso travolge le altre.

Il nostro messaggio deve nascere da una forza interiore che impedisce di tenere nelle mani qualcosa di definitivo e per questo deve essere continuamente rinnovata e alimentata.

Il cambiamento inizia dalla persona e la persona deve cambiare la struttura che la circonda altrimenti viene "conformata" dal sistema.