Sr Elisa Carta
Riflessione sul messaggio del Santo Padre Benedetto XVI, in occasione della 84° giornata missionaria mondiale.
Ho letto con attenzione il messaggio del Papa per la giornata missionaria 2010, per trarne qualche elemento di riflessione per il nostro ritiro. Il tema proposto è:
"SPEZZARE IL PANE PER TUTTI I POPOLI"
Evidentemente questo tema richiederebbe un approfondimento serio per capire in profondità cosa significhi questa frase e quali implicanze comporti. Mi sono tuttavia sentita ispirata a fare qualche sottolineatura interessante di questo discorso, che voglio condividere con voi e che ci potrà servire anche come pista di riflessione per il nostro deserto.
Riprendendo il Vangelo di Gv , il Papa ci dice che "il Padre ci chiama ad essere figli amati nel suo Figlio e a riconoscerci fratelli in Lui ... rivelatore del vero Valto di Dio'.
IL VOLTO
Dio ci ha rivelato il suo Volto in Gesù fattosi uno di noi. In forza dell'irruzione che il Verbo di Dio facendosi carne, ha fatto nella nostra umanità, il Volto di Dio ci viene rivelato nella storia e nelle sembianze, delle volte sfigurate, di ogni uomo di qualsiasi razza e nazione e a qualsiasi condizione e categoria sociale egli appartenga. La persona umana è simboleggiata dal suo volto, è il suo volto. Don T. Bello, a cui mi riferisco largamente ne! corso di questa riflessione, riferendosi a sua volta a Emmanuel Lévinas, ci ha indicato l'etica del Volto come nuovo orizzonte morale del 3° millennio.
I filosofi del 1° millennio hanno teorizzato sull'essere. Quelli del 2° millennio sull'io, ma nel 3° millennio farà irruzione l'etica dell'altro: allacceremo rapporti basati sulla contemplazione del Volto dell'essere umano come emanazione del Volto del Verbo di Dio fattosi carne, nel pieno riconoscimento della persona umana, della sua dignità egualitaria e come nuovo tramite per la conoscenza di Dio stesso. Per conoscere Dio (secondo Lévinas) non si può che passare attraverso le relazioni umane: non si può che contemplare e accarezzare il volto dell'altro. L'infinità di Dio si è concentrata nella finitudine del fratello e della sorella che ho davanti a me e che mi parlano di Dio in quanto Egli, creando, si è ritirato per far posto all'altro di sé. Quest'altro di sé è sicuramente il bambino, il giovane, l'adulto, l'anziano, anche nella sua condizione di affamato in Africa, di barbone alla stazione Termini, di operaio nelle fabbriche (cfr Don Milani), di zingaro negli accampamenti, di straniero clandestino, di donne nei bordelli, di malato all'ospedale ...
Tutti questi volti sono infinite manifestazioni dell'infinito di Dio, quindi volti da scoprire, contemplare e accarezzare, nel rispetto della fondamentale uguaglianza nella distinzione, promuovendo la comunione della famiglia umana che sarà piena quando si realizzerà la "convivialità delle differenze".
E' interessante scoprire come DTB fa scaturire l'etica dei Volto, la contemplazione del Volto, dall'approfondimento e contemplazione del mistero trinitario.
L'etica del Volto è fondamentale allenamento alla pace, quindi propedeutica alla stessa. Tutte le guerre, da quelle interiori e personali, a quelle familiari, nazionali o mondiali, trovano la loro ultima radice, nella dissolvenza dei volti, nell'incapacità di guardarsi negli Occhi.
GLI OCCHI
" Vogliamo vedere Gesù (6v 12,21), chiedevano a Filippo alcuni Greci giunti a Gerusalemme per il pellegrinaggio pasqua/e.
In una società multietnica, ci dice il Santo Padre, che sempre più sperimenta forme di solitudine e di indifferenza preoccupanti, i cristiani devono offrire segni di speranza e divenire fratelli universali ... impegnandosi a rendere il pianeta la casa di tutti i popoli".
Come i pellegrini greci del Vangelo, anche gli uomini del nostro tempo ci chiedono di "vedere Gesù". "Donaci, Signore, occhi nuovi, non solo cuore nuovo". Ci vogliono occhi nuovi per vedere i poveri vicini e lontani. Il samaritano del Vangelo lo vide e ne ebbe compassione.
Noi, della società bene, non abbiamo occhi per vedere Gesù nei povero e ci chiediamo; "Dove sono i poveri?" E' strano, ma drammaticamente vero. Se abbiamo occhi per vedere, i poveri li abbiamo sempre fra noi: sentiamo il loro fiato sul collo, forse sono anche nostri amici ... Basta avere occhi !
Maria, la madre di Gesù, dice DT ha visto suo Figlio anche sul volto dei poveri di Nazareth e nel bisogno di Elisabetta a Eim Karim. Maria sul piano storico, ha fatto una decisa scelta di campo. Si è messa dalla parte dei vinti, ha deciso di giocare con la squadra che perde, Si è arruolata, per cosi dire, nell'esercito dei poveri esaltando così la misericordia di Dio rivelandoci che è partigiano anche Lui, visto che prende le difese degli umili e disperde i superbi nei pensieri del loro cuore ( Magnificat).
Santa Maria, donna di parte, perché i tuoi occhi hanno visto i poveri, ti preghiamo per la Chiesa di Dio che, a differenza di te, fa ancora tanta fatica ad allinearsi coraggiosamente per e con i poveri.
LA CHIESA
"La Chiesa diventa "comunione" a partire dall'Eucaristia, in cui Cristo, con il suo sacrificio di amore, la edifica come suo corpo, unendoci a Dio e fra di noi. ... Una Chiesa autenticamente eucaristica, è una Chiesa missionaria". Così ci dice Benedetto XVI.
La Chiesa, nella sua gerarchia e nei suoi fedeli, è sicuramente un mistero di grazia e di peccato, un mistero di luce e di tenebre, un mistero di vita e di morte. Ciascuno di noi, che è chiesa, vive soggettivamente, lo stesso mistero nella finitudine ser nella fragilità della nostra natura umana.
Mi rendo conto che io, voi e altri, siamo critici e severi nel giudicare la Chiesa ed il suo operato e, delle volte, con ragione. Nonostante tutto ciò, la Chiesa nel suo mistero di grazia, ci è madre perché in Cristo ci ha generato e tuttora ci avvolge come un bambino è avvolto dal seno di sua madre.
Recentemente ho avuto in mano una lettera di Don Milani a Alberto Parigi di Firenze che penso fosse un giornalista o comunque un intellettuale. Egli dice: (cito testualmente) " Ricordati che chi vive di sola carta stampata non riuscirà (...) mai ad afferrare un fatto vivente e reale quale è la Chiesa. Se tu per esempio volessi arguire che l'inquisizione lavora, che la Chiesa è una tenebrosa ditta di spie e di oppressori e che se un prete dice la verità o si schiera con i poveri viene subito mandato al rogo, sbaglieresti grandemente. Sta di fatto , infatti, per la ragione opposta, che da dieci anni io vivo in stretto concubinato con la Chiesa e l'amo oggi più ancora di quando, dieci anni fa, la incontrai per la prima volta....
Insomma io tutto questo t'ho scritto, solo per metterti in guardia contro te stesso e per difendere la mia carissima moglie Chiesa che amo tra infiniti litigi e contrasti (come ogni buon marito usa fare), dai superficialissimi giudizi che voi intellettuali usate farvi ..."
"Non mi ribellerò mai alla Chiesa perché ho bisogno, più volte alla settimana, del perdono dei miei peccati e non saprei da chi altri andare a cercarlo quando avessi lasciato la Chiesa" .
Anche Francesco d'Assisi, prima di DM, ed altri nei secoli, come Filippo Neri, che abbiamo visto di recente in TV, ha avuto a che fare con le contraddizioni della Chiesa del suo tempo, e con la diffidenza, nei suoi riguardi, per le sue scelte radicali dei poveri e della povertà. Eppure è nota a tutti la grande venerazione e sottomissione che Francesco aveva per e alla Chiesa. Egli l'amava al punto di scrivere nell'ultimo suo breve testamento, quello di Siena, scritto solo qualche mese prima della sua morte (aprile 1226), per dire ai suoi frati; "... (I frati) sempre siano fedeli e sottomessi ai prelati e a tutti i chierici della Santa Madre Chiesa". FF135
"SPEZZARE IL PANE PER TUTTI I POPOLI" Alla fine di questa mia riflessione penso:
· Se contempleremo il Volto di Cristo, non solo nelle icone bizantine e nelle opere d'arte che ci emozionano, ma anche e specialmente nei volti sfigurati della nostra umanità
· Se avremo Occhi per vedere, non solo le belle cose delta vita, ma anche chi non ha voce e si è persino ridotto a non avere neanche sguardo
· Se vivremo intensamente dentro la nostra Chiesa rinnovandola dal didentro con gesti profetici e coraggiosi, allora saremo in grado di spezzare il pane per tutti i popoli, anzi saremo noi stessi "pane spezzato per la vita del mondo" un po' come Gesù stesso.
A Maria, madre dei poveri e della missione, affidiamo il nostro pellegrinare tutto in salita, pregandola cosi con DTB:
"Santa Maria, compagna di viaggio, asseconda il nostro desiderio di prenderti per mano, accelera la nostra cadenza di camminatori un po' stanchi.
Divenuti anche noi pellegrini della fede, non solo cercheremo il Volto del Signore, contemplandoti quale icona della sollecitudine umana verso coloro che si trovano nel bisogno, raggiungeremo in fretta la "città" recandole gli stessi frutti di gioia che tu portasti un giorno a Elisabetta lontana. ....
Fa che la luce della fede, anche quando assume accenti di denuncia profetica, non ci renda arroganti o presuntuosi, ma ci doni il gaudio della tolleranza e della comprensione. ...
Te lo chiediamo per la nostra Chiesa che non sembra estranea neanch' essa, alle lusinghe della frammentazione e della chiusura nei perimetri segnati dall'ombra del campanile".
Ti preghiamo, ascoltaci. Amen!